Il sindaco di Milano anticipa la magistratura che indaga sugli agenti che hanno aggredito la donna transessuale.
L’Autorità Giudiziaria indaga sugli agenti che lo scorso 24 maggio hanno picchiato Bruna, la 42enne transessuale, dopo la deposizione della denuncia della legale della donna. Intanto, il sindaco di Milano, Beppe Sala, interviene sulla vicenda annunciando un avvio di un procedimento disciplinare per i poliziotti.
Il sindaco Sala: “Avvio del procedimento disciplinare”
Dopo aver ottenuto “un quadro più preciso dell’accaduto” dal Comandante della Polizia Locale, Marco Ciacci, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha confermato la valutazione del primo momento. “Ritengo sia doveroso l’avvio del procedimento disciplinare di pertinenza dell’Amministrazione comunale, in attesa che l’Autorità Giudiziaria completi valutazioni più approfondite e intervenga con i provvedimenti di sua competenza”, ha dichiarato.
Dopo aver visto le immagini della vicenda risalente al 24 maggio, il sindaco ha dichiarato “che il comportamento di alcuni agenti della Polizia Locale appariva grave e non in linea con il modus operandi dei tanti ‘ghisa’ che quotidianamente si impegnano con dedizione per la nostra città”.
L’aggressione contro la donna trans
Lo scorso 24 maggio, Bruna era stata accerchiata da quattro agenti della polizia locale di Milano, che l’avevano colpita con calci, manganellate e spray al peperoncino. Il fatto è avvenuto dopo una presunta segnalazione di atti osceni che la donna avrebbe commesso davanti a una scuola, di cui però non c’è traccia negli atti ufficiali.
Dopo essere stata aggredita, la donna è stata caricata su un’auto dai vigili, dove è stata tenuta chiusa per almeno 20 minuti. Bruna ha sporto denuncia per lesioni personali aggravate dall’abuso della funzione pubblica, dall’aggravante della “discriminazione etnica, razziale e religiosa”. Nelle scorse ore la procura di Milano ha aperto un’inchiesta sugli agenti coinvolti ipotizzando anche il reato di tortura.